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Caglio in polvere: perché è il migliore e quando impiegarlo

Vi sarà certamente capitato di sentire parlare di caglio in polvere e delle sue qualità nettamente superiori rispetto a qualsiasi altro caglio. Si, perché quando si entra nel vivo del ciclo produttivo caseario, è inevitabile domandarsi quale sia la materia prima più adatta per fare i nostri formaggi; con quale dei prodotti che il mercato ci offre, possiamo davvero ottenere il massimo risultato.

E allora proviamo a fare un po’ di chiarezza sul perché il caglio in polvere è il migliore e quando impiegarlo, partendo dalla sua stessa natura.

Cos’è il caglio in polvere?

Il caglio in polvere è un presame di altissima qualità, ottenuto per estrazione naturale, precipitazione e successivo essiccamento del caglio liquido spraizzato su cloruro di sodio, estratto da pellette di vitello lattante.

Il suo stato fisico è dunque una polvere granulare di colore bianco/avorio, immediatamente riconoscibile al tatto.

Il processo che conduce alla sua produzione è proprio il valore che fa la differenza, poiché si raggiungono alti livelli di chimosina, che sono determinanti nel favorire la coagulazione del latte.

Perché il caglio in polvere è considerato il migliore

Il caglio in polvere è considerato il migliore proprio per quel procedimento di estrazione e lavorazione appena accennato, che fa la differenza. Ma a questo è bene aggiungere alcune note importanti che, tuttavia, non tutti i cagli in polvere condividono. Un caglio in polvere davvero eccellente, infatti, si porta dietro alcune caratteristiche che sono imprescindibili per chi cerca l’alta qualità. Alcuni esempi?

Quelle che vi elenchiamo di seguito sono le proprietà che hanno fatto la differenza ogni volta che i nostri casari hanno scelto il nostro caglio in polvere Carlina:

  • Il caglio è ricavato da pellette (abomasi) di vitello lattante, altamente selezionate, con un metodo ad ampio livello tecnologico.
  • La lavorazione effettuata deve comunque mantenere una forte tradizionalità, che permette di conservare una percentuale di chimosina che si aggira attorno al 95%, con un 5% di pepsina.
  • Un severo controllo dei lotti del caglio in polvere, garantisce una rigorosa costanza e omogeneità del prodotto, per una semplice applicazione nelle tecnologie casearie tradizionali o anche più moderne.

Ogni volta che vi ritroverete a scegliere un buon caglio in polvere, accertatevi che questi requisiti vengano severamente rispettati. Perché a fare la differenza sono proprio i dettagli di produzione.

I formaggi che puoi fare con il caglio in polvere

Diverse sono le tipologie di formaggi che puoi fare con il caglio in polvere, primi fra tutti i formaggi duri, a lunga stagionatura come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. Ma non solo… Il caglio in polvere si presta bene alla produzione di altri formaggi di alta qualità come: l’Asiago, il Montasio, il Bitto e altri formaggi stagionati.  

Con i nostri Carlina, nello specifico, sarete certi di ottenere formaggi dalle proprietà uniche, qualunque sia il prodotto che vi accingete a preparare. La superiorità della bontà del formaggio sarà in assoluto la vostra marca distintiva.

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Caglio di vitello: il più richiesto per fare il formaggio

Il caglio di vitello continua a essere fra i cagli più richiesti dal mondo caseario. Il suo largo impiego nell’industria del formaggio, non a caso, ha fatto di questa materia prima quella maggiormente ricercata dal mercato. Un mercato in continua evoluzione e sempre più complesso, tanto che – proprio recentemente – abbiamo tutti quanti assistito a un aumento del suo costo, probabilmente dovuto allo scarso reperimento di pellette. Un fenomeno che sta incidendo notevolmente sulle dinamiche commerciali e di produzione.

Perché usare il caglio di vitello

Ma perché è così tanto importante usare il caglio di vitello, nonostante le valide alternative vegetali? La spiegazione sta proprio nell’origine del presame stesso. Il caglio estratto dallo stomaco di vitelli di giovane età, presenta alti livelli di chimosina e una buona percentuale di pepsina (4 – 6%). Fattori ideali per un prodotto che ha proprio l’obiettivo di avviare un’ottimale coagulazione del latte per fare il formaggio, e conseguire un’eccellente stagionatura.  

È così che nonostante l’esistenza di cagli microbici di origine vegetale, il caglio animale e soprattutto quello estratto dal vitello lattante, oggi è considerato il migliore, in particolare per i formaggi DOP e quelli tradizionali.

A quali cagli di vitello affidarsi

I cagli di vitello presenti in commercio sono diversi, come saprai, ma non tutti presentano quelle qualità che oggi – soprattutto i casari più esigenti – cercano per la propria produzione.

Come riconoscerli allora? Semplice, il segreto è documentarsi accuratamente sul prodotto, farsi guidare da un esperto e testarlo. Un buon caglio di vitello lattante è lo stesso che ti garantisce alcuni vantaggi visibili sin da subito:

  • Ottima coagulazione del latte, indice di una buona formulazione di chimosina/pepsina
  • Eccellente conservazione nel tempo
  • Ottimo mantenimento del siero innesto naturale
  • Formaggi dal fascino tradizionale

Esempi vincenti di caglio di vitello che offrono questi risultati sono i nostri Carlina Danisco nella variante in polvere e liquida. Prodotti che ormai da lunghi anni  approdano nei caseifici dei nostri clienti, garantendo un’ottima resa finale del formaggio e la soddisfazione del consumatore finale, che ne può apprezzare il sapore unico. Perché il segreto delle cose buone sta tutto nell’attenzione per la qualità e la cura con cui scegli la tua materia prima.